(Sesto Potere) – Roma – 9 gennaio 2018 – Qualcosa si muove nelle istituzioni più volte sollecitate da Comitati di Quartiere, associazioni, singoli cittadini e politici di buona volontà sul tema dei cosiddetti roghi tossici. Nell’incontro di oggi in prefettura a Roma, sollecitato dal deputato Vincenzo Piso (Idea) e dall’ ex eurodeputata Roberta Angelilli (Ncd) , presente il viceprefetto Lucia Volpe, in sostituzione del prefetto Paola Basilone, sono state spese rassicurazioni per la bonifica e la pulizia straordinaria dei principali campi rom della capitale e l’intensificazione dei controlli ad opera delle forze dell’ordine.
Interventi – che seppure non inseriti in un cronoprogramma ancora definito – saranno finanziati e attivati con il criterio della somma urgenza.
“Dopo incontri pubblici, sopralluoghi e riunioni ai massimi livelli che sono serviti ad evidenziare la pericolosità ambientale e sanitaria del problema dei roghi tossici e le attività criminali che si svolgono all’interno dei campi rom da parte delle autorità è arrivato oggi un segnale che accogliamo con soddisfazione”:
commenta Paolo Di Giovine , intervenuto oggi in audizione come presidente dell’ Associazione IV municipio Case Rosse e responsabile del Care – Coordinamento Associazioni Roma Est, da mesi in prima linea contro il grave problema che attanaglia la periferia della capitale.
“Da Comune, Regione e anche dal ministero dell’ambiente dovranno essere stanziati due milioni di euro circa per avviare le bonifiche dei quattro campi rom principali (tra questi quelli di via Salviati e via di Salone) più un ‘area
minore. Nel dettaglio: per la Barbuta 1 milione di euro, per Salone 140 mila, per Salviati 77 mila euro e per Lombroso 220 mila euro. Sarà predisposto un servizio di controllo di vigilanza cosiddetta “dinamica” all’ interno ed all’esterno dei campi ad opera delle forze dell’ordine a rotazione (48 unità in tutto tra agenti di polizia, carabinieri e vigili della Municipale) e in corso d’opera si verificherà se utilizzare e/o dislocare nelle aree a rischio anche i soldati dell’esercito di pattuglia nell’operazione Strade sicure”:
ha spiegato Paolo Di Giovine.
Comitati di Quartiere e associazioni annunciano che vigileranno sull’attuazione dell’accordo e che non sarà consentito che l’impegno preso oggi in prefettura a Roma rimanga lettera morta o peggio sia stato soltanto un facile spot elettorale vista l’imminente scadenza delle elezioni politiche del 4 marzo.